Il 2025 si apre come un anno di svolta per il settore delle costruzioni, segnato dall’introduzione di aggiornamenti normativi di rilievo. Le nuove disposizioni del Governo ridefiniscono gli incentivi fiscali, introducono tecnologie obbligatorie e semplificano i processi amministrativi. Per imprese, professionisti ed enti pubblici, sarà fondamentale comprendere a fondo le implicazioni operative e gestionali di queste innovazioni, cogliendo le opportunità e affrontando le sfide che ne derivano. Per questa ragione, come CNA Costruzioni abbiamo sintetizzato le principali modifiche legislative per una consultazione veloce e immediata.

Incentivi fiscali per interventi edilizi

  1. Bonus Ristrutturazioni
    • La detrazione fiscale è fissata al 36% su una spesa massima di 96.000 euro, con una percentuale mantenuta al 50% per interventi sull’abitazione principale.
    • Sono previste ulteriori riduzioni delle aliquote negli anni successivi, che potrebbero influenzare la pianificazione finanziaria dei progetti.
  2. Ecobonus e Sismabonus
    • Per interventi sulla prima casa, la detrazione è pari al 50%, mentre per gli altri immobili scende al 36%.
    • Gli incentivi per l’installazione di caldaie a condensazione alimentate da combustibili fossili sono stati eliminati.
    • Le aliquote verranno ulteriormente ridotte nel periodo 2026-2027, imponendo una riorganizzazione strategica degli investimenti in efficienza energetica e sicurezza sismica.
  3. Superbonus
    • Ridotto al 65%, sarà accessibile solo a chi avrà completato la prenotazione entro il 15 ottobre 2024 tramite CILAS o documentazione equivalente.
  4. Bonus Mobili
    • Esteso al 2025, consente una detrazione del 50% su una spesa massima di 5.000 euro per l’acquisto di arredi e grandi elettrodomestici correlati a interventi edilizi.
    • Non è più prevista l’agevolazione per il Bonus Giardini.

Digitalizzazione e semplificazione negli appalti pubblici

  1. Building Information Modeling (BIM)
    • Dal 1° gennaio 2025, l’uso del BIM sarà obbligatorio per i lavori pubblici con un valore superiore ai 2 milioni di euro, rappresentando un’importante svolta nella gestione dei progetti e nella riduzione dei margini di errore.
  2. Qualificazione delle stazioni appaltanti
    • Le stazioni appaltanti dovranno soddisfare requisiti stringenti relativi alla comunicazione dei dati e al rispetto dei tempi di pagamento, garantendo maggiore trasparenza e affidabilità.
  3. Monitoraggio dei tempi di gara
    • Sarà obbligatorio monitorare semestralmente i tempi delle procedure di gara. In caso di superamento dei 160 giorni, l’ANAC richiederà un piano di riorganizzazione, aumentando la pressione per una maggiore efficienza amministrativa.
  4. Digitalizzazione dei microappalti
    • A partire dal 1° luglio 2025, anche gli affidamenti inferiori ai 5.000 euro dovranno essere gestiti su piattaforme digitali certificate (PAD), rafforzando il controllo sui processi.

Implicazioni per imprese e professionisti

  • Digitalizzazione avanzata: la transizione verso strumenti digitali obbligatori come il BIM richiede investimenti in formazione e aggiornamento tecnologico per imprese e professionisti.
  • Riduzione degli incentivi: la progressiva diminuzione delle aliquote di detrazione comporta una rimodulazione delle strategie di mercato, influenzando la domanda di interventi incentivati.

Le novità del 2025 pongono il settore edilizio di fronte a sfide complesse, che richiedono competenze tecniche e gestionali sempre più raffinate per garantire conformità e competitività in un contesto normativo in evoluzione.

Per maggiori informazioni: Stefano Ricciardi (0522-356367stefano.ricciardi@cnare.it).