Buone notizie per l’imprenditoria femminile arrivano dalla nuova legge di Bilancio 2021 approvata dal Parlamento. E’ stato istituito il Fondo Impresa Femminile con una dotazione di 20 milioni di euro da elargire tra il 2021 e il 2022, al fine di promuovere e sostenere l’avvio e il rafforzamento di imprese femminili. Il Fondo prevede il finanziamento di iniziative imprenditoriali e di azioni di promozione dei valori dell’imprenditoria tra la popolazione femminile. Viene inoltre istituito, presso il MISE, il Comitato Impresa Donna con il compito di attualizzare le linee di indirizzo per l’utilizzo delle risorse del Fondo, formulare raccomandazioni sui temi della presenza femminile nell’impresa e nell’economia. Contributi a fondo perduto e finanziamenti a tasso zero, o a tasso agevolato, sono tra gli strumenti messi a disposizione.

Nello specifico, l’art. 17, al comma 3, elenca in maniera dettagliata con quali tipologie di interventi il fondo istituito intendere perseguire gli obiettivi prefissati. Nel dettaglio, si prevedono:

Contributi a fondo perduto per avviare imprese femminili, con particolare attenzione alle imprese individuali e alle attività libero professionali in generale e con specifica attenzione a quelle avviate da donne disoccupate di qualsiasi età;

– Finanziamenti a tasso zero, finanziamenti agevolati, combinazioni di contributi a fondo perduto e finanziamenti per avviare e sostenere le attività di imprese femminili;

– Incentivi per rafforzare le imprese femminili, rivolti ad aziende e attività avviate da almeno 36 mesi, sotto la forma di contributo a fondo perduto del fabbisogno di circolante nella misura massima dell’80% della media del circolante degli ultimi 3 esercizi;

– Percorsi di assistenza tecnico-gestionale, per attività di marketing e di comunicazione durante tutto il periodo di realizzazione degli investimenti o di compimento del programma di spesa, anche attraverso un sistema di voucher per accedervi;

– Investimenti nel capitale, anche tramite la sottoscrizione di strumenti finanziari partecipativi, a beneficio esclusivo delle imprese a guida femminile tra le start up innovative di cui all’art. 25 del D.L. n. 179 del 2012 e delle PMI innovative di cui all’articolo 4 del D.L. n. 3/2015, nei settori individuati in coerenza con gli indirizzi strategici nazionali;

– Azioni di comunicazione per la promozione del sistema imprenditoriale femminile italiano e degli interventi finanziati.

 Tali contributi potranno essere elargiti per le seguenti finalità (comma 2 dell’art. 17 citato):

  1. interventi per supportare l’avvio dell’attività, gli investimenti e il rafforzamento della struttura finanziaria e patrimoniale delle imprese femminili, con specifica attenzione ai settori dell’alta tecnologia;
  2. programmi ed iniziative per la diffusione di cultura imprenditoriale tra la popolazione femminile;
  3. programmi di formazione e orientamento verso materie e professioni in cui la presenza femminile va adeguata alle indicazioni di livello comunitario e nazionale.

I programmi e le iniziative per la promozione e formazione dell’imprenditoria femminile possono svolgersi attraverso:

  1. iniziative per promuovere il valore dell’impresa femminile nelle scuole e nelle Università;
  2. iniziative per la diffusione di cultura imprenditoriale tra le donne;
  3. iniziative di orientamento e formazione verso percorsi di studio STEM;
  4. iniziative di sensibilizzazione verso professioni tipiche dell’economia digitale;
  5. azioni di comunicazione per diffondere la cultura femminile d’impresa e promuovere i programmi finanziati di cui al presente articolo.

Per iniziare a usufruire delle misure previste, bisognerà attendere il Decreto attuativo del Ministro dello Sviluppo Economico previsto entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge di Bilancio 2021. Nel Decreto attuativo sarà precisata la ripartizione della dotazione finanziaria tra i diversi interventi, le modalità di attuazione, i criteri e i termini delle agevolazioni previste, ivi incluse le azioni di controllo e monitoraggio.

La nuova Legge di Bilancio prevede anche l’istituzione del Comitato Impresa Donna presso il Ministro dello sviluppo economico la cui composizione sarà decisa con un successivo decreto del Mise in concerto con il Ministro per le pari opportunità e la famiglia.

Tale Comitato avrà ha il compito di controllare il corretto utilizzo delle risorse del fondo d’investimento della Legge di Bilancio 2021 e, cooperando con il Ministero dello sviluppo economico, dovrà:

  1. contribuire ad indicare le linee di indirizzo per l’utilizzo delle risorse del Fondo;
  2. condurre analisi economiche, statistiche e giuridiche relative alla questione di genere nell’impresa;
  3. formulare raccomandazioni relative allo stato della legislazione e dell’azione amministrativa, nazionale e regionale, in materia di imprenditorialità femminile e più in generale sui temi della presenza femminile nell’impresa e nell’economia;
  4. contribuire alla redazione della Relazione annuale sulle attività svolte da presentare al parlamento.

Il Comitato dovrà anche condurre analisi economiche e/o giuridiche relative all’imprenditoria femminile; fornire indicazioni relative alla presenza femminile nelle imprese e nell’economia italiana a livello nazionale e regionale; e suggerire indicazioni relative allo stato della legislazione e dell’azione amministrativa, nazionale e regionale, in materia di imprenditorialità femminile.