CNA condivide le finalità del disegno di legge in materia di disposizioni sanzionatorie a tutela dei prodotti alimentari italiani che punta a rafforzare la tutela del Made in Italy agroalimentare e a contrastare in modo più incisivo frodi e pratiche sleali. Tuttavia, segnala la necessità di calibrare meglio l’apparato sanzionatorio, per evitare impatti sproporzionati sulle micro e piccole imprese, che rappresentano la grande maggioranza del tessuto produttivo nazionale.
L’introduzione di nuovi reati, come la frode alimentare e l’agropirateria, l’inasprimento delle sanzioni amministrative e strumenti come il blocco temporaneo delle attività rischiano, senza correttivi, di colpire anche violazioni formali prive di offensività reale. CNA chiede che le sanzioni siano proporzionate alla gravità del fatto, all’intenzionalità e alle dimensioni dell’impresa coinvolta.
“Apprezziamo il disegno di legge volto a garantire la trasparenza e la concorrenza del mercato agroalimentare, perno del Made in Italy, e a tutelare gli imprenditori virtuosi del settore, soprattutto quelli più piccoli. Abbiamo evidenziato nel corso dell’audizione alcune criticità relative all’apparato sanzionatorio introdotto che, se non adeguatamente calibrato, rischia di avere un impatto sproporzionato sulle micro e piccole imprese, che costituiscono oltre il 97% del tessuto produttivo nazionale”, commenta Francesca Petrini presidente nazionale CNA Agroalimentare.
In particolare, il disegno di legge prevede:
- l’introduzione di nuove fattispecie penali, come il reato di frode alimentare e di agropirateria,
- l’inasprimento delle sanzioni amministrative,
- l’introduzione di misure come il blocco temporaneo delle attività in caso di irregolarità.
Tra le proposte avanzate dalla Confederazione ci sono quelle di limitare l’ambito penale ai soli casi dolosi con danno concreto e vantaggio economico rilevante; introdurre soglie minime sotto le quali le violazioni siano solo amministrative; prevedere riduzioni fino a un terzo delle sanzioni per le microimprese; consentire la regolarizzazione spontanea delle irregolarità formali entro 15 giorni; evitare il blocco delle attività per infrazioni lievi.
CNA sottolinea che è essenziale distinguere tra comportamenti dolosi e mere irregolarità formali. Senza adeguati correttivi, il nuovo impianto normativo rischia di colpire indiscriminatamente anche operatori in buona fede, esponendo le piccole realtà produttive a gravi conseguenze economiche, reputazionali e operative.
CNA evidenzia, inoltre, l’opportunità di rafforzare la governance istituzionale prevista dall’articolo 14 del provvedimento, al fine di garantire la partecipazione delle aziende sanitarie regionali e delle associazioni di categoria alla cabina di regia nazionale, così da assicurare un raccordo effettivo tra centro e territori e valorizzare le competenze operative già presenti nel sistema dei controlli ufficiali.