Lunedì 16 marzo la Commissione Europea ha presentato alcuni orientamenti per gli Stati membri relativi alle misure per la gestione delle frontiere nel quadro dell’emergenza COVID-19, con l’obiettivo di tutelare la salute dei cittadini, garantire un trattamento adeguato delle persone che hanno necessità di viaggiare e assicurare la disponibilità di beni e servizi essenziali.
La CNA, spera che le linee guida della Commissione Ue vengano rispettate e applicate da tutti gli Stati membri, senza riserve o scetticismi. In caso contrario, si andrebbe a creare una situazione senza precedenti in Europa, con conseguenze rischiose sia per la tenuta del mercato unico, che per quella economica dei singoli Paesi.
Gli orientamenti definiscono i principi di un approccio integrato a una gestione efficace delle frontiere per tutelare la salute preservando nel contempo l’integrità del mercato interno.
Circolazione delle merci
La libera circolazione delle merci è fondamentale per garantirne la disponibilità. Ciò è particolarmente importante per beni essenziali quali gli alimenti, compreso il bestiame, e i dispositivi medici e di protezione vitali.
Più in generale, le misure di controllo non devono causare gravi perturbazioni delle catene di approvvigionamento, dei servizi essenziali di interesse generale, delle economie nazionali e dell’economia dell’UE. Gli Stati membri dovrebbero designare corsie preferenziali per il trasporto merci (ad esempio tramite le “corsie verdi”). Nello stesso spirito, la circolazione sicura dei lavoratori del settore dei trasporti, compresi gli autotrasportatori, i macchinisti, i piloti e il personale di volo, è un fattore chiave per garantire una circolazione adeguata delle merci e del personale essenziale.
Non si devono richiedere ulteriori certificazioni sui prodotti che circolano legalmente nel mercato unico dell’UE. Secondo l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, non vi sono prove che gli alimenti siano una fonte o una fonte di trasmissione del COVID-19.
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