Lavoro, energia, credito, burocrazia e riforma della legge quadro. Sono le priorità per la CNA, i temi che hanno indirizzato la relazione del Presidente nazionale, Dario Costantini, all’assemblea elettiva che lo ha confermato alla guida della Confederazione per il prossimo quadriennio. “L’artigianato è un grande valore per l’Italia, è il simbolo del Made in Italy” ha detto Costantini che ha offerto un bilancio dell’attività dei quattro anni alle spalle ma ha indicato anche “la visione futura” degli artigiani imprenditori che svolgono un ruolo essenziale per la competitività dell’economia italiana e per la coesione sociale.

L’importanza delle persone, delle imprenditrici e degli imprenditori, è stata evidenziata da cinque fotografie che hanno fatto da filo conduttore della relazione. Ogni tema è stato presentato attraverso la storia e l’esperienza di un associato. Dall’emergenza lavoro ai costi energetici insostenibili. “Dal Trentino alla Sicilia – ha detto Costantini – tutte le nostre imprese faticano a trovare dipendenti. Una su tre non trova alcun candidato e solo l’11% ha la fortuna di trovare il profilo idoneo” ha detto Costantini evidenziando anche la criticità della trasmissione d’impresa. “Servono strumenti fiscali e finanziari per agevolare il passaggio generazionale e non disperdere competenze preziose”.

L’artigianato è tradizione ma anche innovazione. “Le piccole imprese che utilizzano stabilmente l’intelligenza artificiale sono il 30% del totale – ha sottolineato – il doppio rispetto a un anno fa”.
Ma serve un contesto che non penalizzi il fare impresa. “Conviviamo con la stretta al credito. In 15 anni è crollato del 75% alle piccole imprese, -23% negli ultimi 4 anni. Confidiamo che la Nuova Artigiancassa possa rappresentare la svolta – ha detto Costantini – e siamo fiduciosi che il governo metta le risorse adeguate per l’efficacia dello strumento”. Ma occorre rilanciare i Confidi, che stanno facendo “un lavoro straordinario con 300 milioni di credito erogato e 6 miliardi di garanzie. La riforma è un passaggio fondamentale per accompagnare le piccole imprese”.

Quindi il tema energia. “Il prezzo all’ingrosso è tornato ai livelli pre-crisi – ha ricordato Costantini – ma le nostre imprese pagano l’energia il 50% in più di 4 anni fa”. “Dobbiamo agire su due fronti, riformare la struttura della bolletta perché gli oneri generali di sistema sono il doppio della media europea e occorre più concorrenza tra gli operatori energetici che hanno realizzato 70 miliardi di profitti dal 2021 a oggi”. Al tempo stesso bisogna stimolare la produzione da fonti rinnovabili. “Abbiamo presentato il progetto per l’autoproduzione che poi è stato inserito in Transizione 5.0. Un’occasione non sfruttata al meglio”.

La burocrazia è altro grande ostacolo agli investimenti e alla crescita. “Le nostre 100 proposte di semplificazioni – ha detto – consentirebbero risparmi di 7 miliardi l’anno alle imprese a costi zero per lo Stato. Siamo tra i grandi sponsor delle semplificazioni e la collaborazione con il Ministro Zangrillo porterà risultati concreti. Il decreto in arrivo consentirà risparmi burocratici di 1.500 euro per ogni impresa”.

Infine la riforma della legge quadro dell’artigianato che ha compiuto 40 anni. “Era il nostro grande obiettivo a inizio mandato – ha ricordato Costantini – e la legge annuale sulle Pmi contiene la delega al governo per modernizzare la normativa, superando limiti dimensionali e vincoli societari che non hanno più alcun senso. Ora abbiamo nove mesi per scrivere norme moderne, per consentire all’artigianato italiano di essere ancora l’emblema del rinascimento del nostro paese”.