Il GSE – Gestore Servizi Energetici – ricorda che è possibile aderire al servizio di scambio sul posto esclusivamente fino al 29 settembre 2025 ed è riservato solo agli impianti che producono energia elettrica entrati in esercizio entro il 29 maggio dello stesso anno. Il regime è infatti destinato a concludersi, come richiesto dalla Deliberazione ARERA 78/2025/R/efr in attuazione a quanto previsto dall’art. 9, comma 2 del DL 199/21.
Tutte le convenzioni attive di scambio sul posto verranno portate a naturale scadenza ma non potranno più essere rinnovate una volta raggiunti i 15 anni dalla prima sottoscrizione. Come indicato nello stralcio del decreto legge 199/21 sopra riportato, in alternativa alle modalità previste dallo scambio sul posto, la remunerazione dell’energia prodotta e immessa in rete può avvenire facendo richiesta di accesso al servizio di Ritiro Dedicato. Tale meccanismo è cumulabile con gli incentivi per le Comunità Energetiche e le altre configurazioni di autoconsumo diffuso.
RITIRO DEDICATO: COS’È E COME FUNZIONA
Il ritiro dedicato consiste nella cessione al GSE dell’energia elettrica immessa in rete dagli impianti autorizzati. In cambio, il GSE riconosce al produttore un corrispettivo per ogni kWh immesso.
Possono richiedere l’accesso al meccanismo gli impianti:
- con potenza apparente nominale inferiore a 10 MVA alimentati da fonti rinnovabili;
- di qualsiasi potenza, se alimentati da fonti quali eolico, solare, geotermico, moto ondoso, maremotrice, idraulica;
- con potenza apparente nominale inferiore a 10 MVA alimentati da fonti non rinnovabili;
- con potenza apparente nominale pari o superiore a 10 MVA alimentati da fonti rinnovabili diverse da quelle sopra indicate.
Non possono accedere al ritiro dedicato gli impianti che beneficiano già di meccanismi con tariffa onnicomprensiva (incentivo + ricavo dalla vendita dell’energia).
Per maggiori informazioni: Stefano Ricciardi (0522-356367, stefano.ricciardi@cnare.it).


