Il “total tax rate” del Comune di Reggio Emilia (vale a dire la percentuale complessiva di tasse pagate dall’impresa rispetto al reddito generato), è pari al 50,4%. Lo afferma la ricerca “Comune che vai, fisco che trovi”, redatta dall’Osservatorio sulla tassazione delle piccole imprese di CNA nazionale. Secondo l’indagine, il 2 luglio per gli imprenditori reggiani è stato il “tax free day”: il primo giorno dell’anno libero dalle tasse. Per tutti i 184 giorni precedenti, dal primo gennaio in poi, le imprese reggiane hanno lavorato per pagare le tasse. Dal 2 luglio in poi (182 giorni alla fine dell’anno) lavoreranno per sé stesse e i propri consumi personali.
All’interno della classifica stilata dall’indagine, Reggio Emilia è al 14° posto. Un ottimo risultato se si considera che l’Osservatorio sul Fisco ha analizzato i pesi fiscali di 114 comuni del nostro Paese (tutti i capoluoghi di provincia più alcuni comuni aggiunti). Bolzano si conferma sul gradino più alto con una tassazione al 46,3% – la più bassa d’Italia – mentre a chiudere la graduatoria è Agrigento con una pressione fiscale del 57,4%. Per quanto riguarda invece le altre città dell’Emilia-Romagna: Ferrara è al 24° posto (50,9%), Modena al 31° posto (51,1%), seguita da Parma che è alla 36° posizione (51,2%). Bologna invece è in una posizione inferiore, quasi alla fine della lista, al 109° posto (56,1%).
Nel 2023 Reggio Emilia era al 16° posto, con un “total tax rate” del 51,0% e il “tax free day” fissato al 4 luglio. “La riduzione delle tasse sulle imprese che si registra negli ultimi due anni – commenta il presidente di CNA Reggio Emilia Andrea Trinelli – è dovuta in buona misura a una serie di provvedimenti di ristrutturazione del sistema fiscale che, come Associazione, abbiamo promosso e sostenuto con grande determinazione. Tra queste misure vanno segnalate: la totale deducibilità dell’Imu sui beni strumentali dal reddito d’impresa; l’abolizione dell’Irap per le persone fisiche esercenti attività d’impresa; la miniriforma Irpef, con revisione delle aliquote fiscali e degli scaglioni”.
“Il report – prosegue il presidente di CNA Reggio Emilia– contiene altre proposte che andrebbero valutate attentamente per rendere il fisco a carico delle imprese più leggero e più equo, perché è evidente che nonostante il risultato della nostra provincia, il sistema fiscale resta pesante e, in taluni ambiti, iniquo per artigiani e PMI”.
Tutte le proposte di CNA sono state illustrate al viceministro Maurizio Leo. Per l’Associazione che rappresenta la piccola impresa a 360 gradi, è necessario completare l’esenzione dell’Irap estendendola a tutte le società di persone; introdurre un regime fiscale di favore per chi investe nella propria impresa anche per quelle individuali; accelerare la riforma del catasto per rendere i valori più aderenti a quelli di mercato; individuare esenzioni fiscali sulle cessioni d’impresa per agevolare il passaggio generazionale; infine, rivedere lo split payment e la ritenuta sui bonifici collegati a spese edili detraibili.
“CNA nazionale – conclude Andrea Trinelli – nel corso di quest’anno ha prodotto due studi di grande valore, che hanno evidenziato le criticità ma anche avanzato proposte concrete per migliorare la situazione. Parlo non solo di questo studio sul fisco nei comuni italiani ma anche di “100 proposte per liberare le energie delle piccole imprese”, incentrato sugli appesantimenti burocratici. Si tratta di soluzioni spesso a costo zero, che significherebbero moltissimo per noi piccoli imprenditori. Siamo soddisfatti per le informazioni che emergono dallo studio sul fisco ma continueremo a lavorare per un miglioramento necessario”.


