Il Piano voucher, gestito dal Ministero dello Sviluppo Economico nell’ambito della Strategia italiana per la banda ultra larga, ha l’obiettivo di favorire la diffusione della connessione ad alta velocità e la digitalizzazione delle micro, piccole e medie imprese.

L’agevolazione si configura come un contributo a fondo perduto nella forma di “voucher” a sostegno della connettività ad alta prestazione delle micropiccole e medie imprese fornita da operatori con offerte qualificate.

Infatti, il ministero dello Sviluppo Economico ha avviato la seconda fase, riservata alle imprese, del Piano istituito nell’ambito della Strategia italiana per la banda ultra larga per favorire la diffusione di connessioni veloci

Sono previste quattro tipologie di voucher, che si differenziano per le prestazioni offerte dai contratti di connettività, con contributi da un minimo di 300 euro ad un massimo di 2.500 euro per servizi di connettività a banda ultra larga da 30 Mbit/s ad oltre 1 Gbit/s.

L’agevolazione coprirà parte dei costi del contratto, inclusi i costi di installazione e di attivazione della banda larga ad alta velocità e il canone mensile per 18 o 24 mesi di abbonamento per nuove connessioni o per potenziare quelle esistenti. Non sono ammissibili il cambio dell’operatore fra servizi con prestazioni analoghe o il passaggio di intestazione del contratto nella stessa sede di impresa. Ciascuna impresa può richiedere un unico voucher e nel caso di portabilità può trasferire l’ammontare residuo del voucher.

Per l’erogazione del voucher e l’attivazione dei servizi, i beneficiari dovranno utilizzare i canali di vendita degli operatori telefonici, che dovranno essersi accreditati sul portale dedicato all’incentivo ed attivato da Infratel Italia, che gestisce la misura per conto del ministero dello Sviluppo Economico.

La durata del Piano voucher è prevista fino all’esaurimento delle risorse disponibili, che superano i 600 milioni di euro, e al massimo 24 mesi dall’avvio. La misura è finanziata a valere sulle risorse del Fondo Sviluppo e Coesione, per cui è prevista la ripartizione delle stesse, 80% alla Regioni del Mezzogiorno, e 20% al Centro Nord.