I regimi contabili sono:
La contabilità ordinaria è la più completa e più complessa, pertanto anche la più costosa. Rileva tutti i fatti che riguardano l’impresa, sia patrimoniali che economici, riassumendoli nella redazione del bilancio.
Un’impresa in contabilità ordinaria ha l’obbligo di adottare un numero maggiore di documenti, che sono denominati libri e registri:
La contabilità semplificata è costituita da scritture semplici su cui vengono registrati solo i costi e i ricavi, senza le relative contropartite patrimoniali. Viene tenuta sui registri IVA: non vi sono quindi registri contabili, ma si usano quelli fiscali, su cui vengono registrate, ai fini delle imposte dirette, anche le operazioni di contabilità generale.
È obbligatorio tenere il registro degli acquisti, delle vendite e dei corrispettivi. I beni ammortizzabili possono essere riportati sul registro acquisti.
Questo tipo di contabilità non consente di gestire i conti patrimoniali (Cassa, Banche, Crediti, Debiti, Acconti ecc.) che andranno gestiti altrimenti, senza nessun obbligo formale, a discrezione dell’imprenditore
Accanto ai regimi fiscali ordinari di contabilità ordinaria o semplificata, esiste il regime forfettario.
Tale regime agevolato è stato introdotto nell’anno 2015 e rappresenta il regime fiscale naturale per ditte individuali e professionisti con ricavi inferiori a 85.000 €.
È precluso l’accesso ai soggetti che:
Le caratteristiche principali sono:
In merito all’aliquota di imposta, l’imposta sostitutiva unica con aliquota al 15% viene ridotta del 5% per i primi 5 anni di attività nel caso di nuove iniziative produttive.
Per beneficiare dell’aliquota ridotta è necessario dimostrare che l’attività che si avvia abbia il requisito della novità nel rispetto delle seguenti condizioni:
Gli aderenti al regime forfettario possono inoltre usufruire di un abbattimento nel pagamento dei contributi IVS (artigiani/commercianti) nella parte dei contributi minimali che sono di circa 3.600 euro anno.
La riduzione corrisponde al 35% del minimo.