“Ascoltare le imprese, i loro bisogni e le loro istanze, fare sintesi e portare proposte alle Istituzioni. Proposte nell’interesse delle nostre imprese ma tenendo sempre presente l’interesse generale della comunità per renderla più inclusiva e coesa, e quindi più ricca. Questa è la rappresentanza”. Parole di Giorgio Lugli, da otto anni presidente di CNA Reggio Emilia che ieri pomeriggio ha celebrato la sua ultima Assemblea al termine del secondo mandato.

Lo ha fatto alla tavola rotonda “Rappresentare la Storia, Costruire il Futuro” che ha costituito la parte pubblica dell’Assemblea Elettiva quadriennale che si è svolta ieri pomeriggio al centro internazionale per l’infanzia “Loris Malaguzzi”. Un confronto a cui hanno partecipato anche il presidente di CNA Emilia-Romagna, Paolo Cavini, e il presidente nazionale di CNA, Dario Costantini. Una riflessione comune tra i tre livelli di sistema dell’Associazione, interpretati da tre imprenditori che in passato hanno vissuto un’esperienza comune alla presidenza regionale affrontando la pandemia, un periodo terribile in cui CNA ha saputo districarsi tra chiusure, ristori e riaperture, mantenendosi punto di riferimento di artigiani e piccole imprese.

L’incontro, coordinato dalla giornalista Manuela Catellani, si è aperto con i saluti istituzionali da parte della Regione Emilia-Romagna, rappresentata dall’Assessore all’Agricoltura, Alessio Mammi e della vice presidente della Provincia, Francesca Bedogni.

Al centro del confronto il futuro della rappresentanza in epoca di disintermediazione, della cosiddetta crisi dei corpi intermedi. Una teoria che CNA Reggio Emilia respinge a tutto campo, forte dei propri numeri: seimila imprese socie, diecimila persone d’impresa che danno lavoro a diciottomila addetti; quasi diecimila pensionati e circa quattrocento dipendenti su trenta sedi a livello provinciale.

Insomma, come ha commentato nella relazione di apertura il direttore generale dell’Associazione, Azio Sezzi: “Un’ottantenne con qualche inevitabile acciacco, ma ancora in eccellente forma e senza nessuna intenzione di ritirarsi”.

Il riferimento di Sezzi è allo stato di buona salute dell’Associazione reggiana ma anche al fatto che nel 2025 CNA Reggio Emilia non solo rinnova i propri vertici, ma celebra anche gli ottant’anni dalla sua fondazione. Un compleanno importante che prevede una serie di appuntamenti durante tutto l’anno, di confronto e riflessione come quello di ieri.

“Non sappiamo se i tre artigiani che il 27 agosto 1945 sottoscrissero l’atto costitutivo della Libera Associazione Artigiani: Mario Padovani, parrucchiere, Carlo Ferri, barbiere e Pietro Guidetti, sarto, avessero immaginato che la loro Associazione avrebbe avuto una storia così lunga – ha proseguito Sezzi – loro in quel momento facevano quello che ritenevano giusto non soltanto per sè ma per tutto il mondo artigiano e dunque per l’intera comunità”.

Un ottimismo condiviso dal numero uno nazionale di CNA, Costantini, che dopo aver ricordato la forza del sistema CNA in Emilia-Romagna, ha chiarito che la politica dovrebbe ascoltare con grande attenzione il mondo CNA che a livello nazionale conta seicentoventimila imprese, e ha ricordato che chi ha “chiuso” la Sala Verde di Palazzo Chigi, conosciuta come la sala della concertazione, non ha avuto grande fortuna politica.

Si è riconosciuti se si è interlocutori affidabili – ha sottolineato Costantini – si è interlocutori affidabili se si è seri e coerenti ma, anche, se insieme alla critica e alla protesta si è in grado di affiancare la proposta. Occorre stare in mezzo alle imprese per conoscere le cose da dentro, e io cerco di farlo in ogni occasione. Ed è da questi incontri che ricavo l’energia della passione di chi fa impresa”.

L’importanza dei processi partecipativi e di concertazione è stata richiamata anche dal presidente Cavini: il sistema CNA mantiene il livello regionale, interlocutore privilegiato della Regione, ente che ha deleghe importanti per il mondo dell’impresa.

Il pomeriggio CNA è stato caratterizzato da omaggi pubblici e lunghi applausi a Lugli che da oggi lascia il ruolo di presidente avendo terminato i due mandati previsti dallo Statuto, sintetizzabili dalle parole del presidente nazionale CNA: “Reggio Emilia è una CNA che è da sempre protagonista del sistema. Ringrazio Giorgio che è stato mio collega al regionale. L’ho conosciuto: è un uomo con la schiena dritta, con un grandissimo senso di giustizia. E’ un preziosissimo compagno di viaggio per me e per tutta la CNA”.