L’emergenza sanitaria si è abbattuta in modo particolarmente spietato sui giovani e alcuni dati certificano senza dubbi queste dinamiche, come quelli messi in campo da ISTAT in cui a dicembre la disoccupazione giovanile è tornata vicina al 30%. Anche i dati sulla disoccupazione under 25 è significativa con un tasso sceso a dicembre, rispetto all’anno precedente, di meno 2,4 punti percentuali. Numeri poco significativi anche rispetto agli incentivi che riguardano le assunzioni giovanili. Gli ultimi dati INPS ad ottobre contano 67.731 beneficiari.

In questo contesto difficile riaffiora per i giovanissimi un gap di competenze tra il 30 e 50% in matematica, nelle aree STEM e nelle lingue. Durante il lockdown, l’ISTAT ha stimato che circa tre milioni di studenti tra 6 e 17 anni, abbia avuto difficoltà a seguire le lezioni a distanza anche a seguito della carenza di dispositivi informatici in famiglia. Anche in quanto a lauree in materie STEM, il GAP del nostro Paese rispetto all’ Europa è grande: come sistema CNA abbiamo cercato di lavorare fortemente sui temi dell’orientamento, affrontando e svolgendo iniziative dedicate e continueremo a farlo in tutte le sedi opportune.

Vorremmo mettere al centro dell’agenda di Governo il Recovery Plan, con un’attenzione forte al mondo dei Giovani e al mercato del lavoro, ma anche all’avvio di impresa cercando di analizzare gli strumenti di politica attiva e la stessa Garanzia Giovani che ha prodotto numeri bassi, confermando l’esistenza di molti mercati del lavoro paralleli, fatti di passaparola piuttosto che di strumenti e operatività. Nelle bozze di lavoro ora esistenti è da ridisegnare una strategia per i giovani e risorse maggiori su capitoli come orientamento-materie STEM, già dalle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado, apprendistato, formazione post diploma, dottorati, filiere professionalizzanti, percorsi scuola e impresa (PCTO) e tirocini ma anche percorsi di simulazione e avvio di impresa.

Sul tema dell’orientamento, pur riconoscendo il valore del diploma qualsiasi sia l’Istituto di provenienza, tecnico, professionale o liceale, valore espresso in diverse occasioni durante le azioni di orientamento presso le scuole attraverso l’Area Education, guardiamo con attenzione i recenti dati relativi alle iscrizioni alle scuole secondarie di secondo grado del nostro territorio, che vedono un aumento delle scelte liceali a fronte di tante carenze all’interno delle nostre imprese di figure tecniche e professionali in area tecnico-scientifica, ingegneristica ma anche informatica e linguistica e auspichiamo che il nuovo Esecutivo possa incrementare le azioni di spesa su queste tematiche, anche per far decollare la formazione professionalizzante, ITS, IFTS e apprendistato per creare un sistema stabile di incentivi e relazioni sempre più strette con le imprese a cui riconoscere il loro ruolo anche nella formazione ed educazione, anche con un ruolo di mentoring su programmi per avviare nuove imprese giovanili.