Con oltre sessant’anni di storia, Autopromotec è diventata la più specializzata fiera internazionale dedicata alle attrezzature e all’aftermarket automobilistico. A Bologna confluiscono produttori di pneumatici, ricambisti, software house e fornitori di servizi, trasformando i quattro giorni di esposizione (21-24 maggio) in un laboratorio globale di innovazione, formazione e networking.
Proprio da questi padiglioni da cui brillano le ultime tecnologie dell’aftermarket automobilistico, CNA Emilia-Romagna è salita sul palco di Autopromotec per difendere il futuro delle migliaia di piccole e micro-aziende che compongono la filiera regionale. Al panel “Economia e politiche economiche nel settore automotive e focus sulla regione Emilia-Romagna”, ospitato nello stand di Company Service, il presidente di CNA Emilia-Romagna Paolo Cavini ha tracciato la rotta delle sfide che attendono l’automotive e, soprattutto, chi vi lavora dietro le quinte.
L’allarme (e l’ottimismo) di Cavini
“La partita dell’automotive si gioca in larga parte in Europa, ma il nostro campionato si disputa qui, nelle officine e nei laboratori dell’Emilia-Romagna” ha esordito Cavini, affiancato dal vice presidente della Regione Emilia-Romagna Vincenzo Colla, dal presidente di Legacoop Emilia-Romagna Daniele Montroni e dal presidente di Demetra Formazione Igor Skuk.
Secondo il presidente regionale di CNA, servono «politiche d’impresa più che politiche industriali» per sostenere realtà che, in media, investono tra i 100 e i 200 mila euro in digitalizzazione. Il recente bando regionale per la transizione digitale va nella direzione giusta, ha spiegato, ma occorre fare di più per trattenere i talenti formati nei nostri istituti tecnici e universitari: “Investiamo nella scuola pubblica e poi i giovani volano all’estero: dobbiamo creare le condizioni perché restino qui, e aggiornare chi già lavora nella filiera”.
Investimenti, competenze, fiducia
Digitale e formazione sono i due pilastri indicati da Cavini per “tenere pronta” la filiera quando il mercato ripartirà:
- energie a prezzo competitivo per sostenere l’operatività quotidiana;
- competenze specialistiche per domare l’elettrificazione e l’auto connessa;
- capitale per rafforzare il posizionamento delle imprese più piccole all’interno delle catene di fornitura globali.
Ma, avverte Cavini, il fattore abilitante è la fiducia: “Solo un rapporto stabile tra imprese e istituzioni può sbloccare gli investimenti necessari. Il nostro mondo ha bisogno di fiducia per continuare a fare bella figura e trainare il “modello Emilia-Romagna”.
La Confederazione si propone come ponte tra aziende, scuole e Regione, accompagnando le imprese nei percorsi di digitalizzazione, accesso ai fondi e crescita dimensionale. Un ruolo che, sottolinea Cavini, diventa cruciale in un settore dove la transizione ecologica corre veloce e dove il fattore umano resta determinante: “Dobbiamo essere ottimisti, ma anche pronti. Se vogliamo che il mercato riparta, servono imprese rafforzate, talenti trattenuti e investimenti ben indirizzati”.
Uno sguardo avanti
Tra i corridoi affollati di Autopromotec – oltre 500 espositori da 45 paesi – il messaggio di CNA risuona come un invito alla collaborazione: istituzioni, imprese e mondo della formazione dovranno muoversi all’unisono per garantire competitività alle piccole eccellenze che fanno grande l’automotive emiliano-romagnolo. Perché, come ricorda Cavini, “Siamo noi – tutti insieme – a rendere forte la nostra regione”.